Dopo le dichiarazioni di Cardinal Gantin (1985)
Le parole del cardinale vanno prese alla lettera e in questo senso ne segnalo alcune. Ad esempio: "Gli studenti saranno dirigenti e guide dei loro Paesi". Ciò riguarda sopratutto l'Africa. Mi chiedo se le autorità della Chiesa in Italia la pensano come il cardinale, a riguardo (almeno) degli studenti africani. Secondo: "La loro presenza in Italia è una responsabilità per tutta la Chiesa". Mi chiedo : Come si esprime questa responsabilità?
Può essere che dopo le dichiarazioni del cardinale Gantin anche i vescovi italiani la penseranno come lui e si assumeranno la responsabilità. La chiesa ha un grande autorità morale e quello che essa pensa e fa sarà tenuto in considerazione anche dalle autorità politiche in Italia; finora queste hanno sempre considerato gli stranieri un "problema nazionale" e verso gli studenti non hanno certo avuto la considerazione che invece ha espresso il cardinale Gantin. Altrimenti, i programmi di cooperazione (per l'Africa) che il nostro governo svolge, avrebbero riguardato anche le alcune migliaia di studenti africani nel nostro Paese.
Senza aver la pretesa di paragonarci all'autorità del cardinale africano, anche noi dell'Ucsei abbiamo segnalato tante volte questi studenti- e gli altri dei Paesi in via di sviluppo- come i "soggetti strategici dello sviluppo". Le nostre affermazioni valgono quanto possiamo valere noi, cioè poco. Ora che esse possono fare riferimento ad una autorità più alta, speriamo che esse vengano prese i più seria considerazione.
Scritto di D. Remigio Musaragno nel anno 1985
Tratto dal libro: "Dalla parte degli studenti esteri . La buona battaglia di Don Remigio Musaragno. Testimonianze per i suoi 80 anni e piccola antologia dei suoi scritti." Anno pubbl. 2006
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